Proiezione del film “La scuola”

In un istituto scolastico della periferia romana le cose vanno decisamente più che male: per fatiscenza è caduto il soffitto della biblioteca e la scomparsa della professoressa Serino (ormai vicinissima al collocamento in pensione) fa pensare al peggio. I professori sembrano in stato di permanente fibrillazione, tra meschinità, pettegolezzi e, soprattutto, a causa dell’orario delle lezioni (vera difficoltà per i docenti condizionati da problemi di famiglia). Essi appaiono in maggioranza demotivati, se non ignoranti. Il preside è una nullità, il suo vice, Sperone, troppo rigido, più preoccupato del futuro collocamento dei ragazzi sul mercato del lavoro che non della loro formazione culturale ed umana. Fa eccezione Vivaldi, persona paziente ed idealista, molto sensibile alle difficoltà familiari e caratteriali dei suoi allievi (è il caso dell’allievo Cardini, quasi eternamente assente, la cui bravura in classe è quella di imitare alla perfezione il ronzio di una mosca) e la professoressa Majello, bella e dolce, al centro delle allusioni e dei pettegolezzi delle colleghe (è in crisi matrimoniale e le si attribuisce come amante il brusco Sperone, mentre lei è segretamente innamorata di Vivaldi, che neppure lo immagina, anche se lo spera). Anche una gita scolastica a Verona (finita con un pigiama-party dei docenti) nulla risolve fra i due. Il “clou” si manifesta al momento degli scrutini, dove tutte le insufficienze e carenze generali vengono palesate e, tra compromessi – caldeggiati dal preside – e voti mutati per pietismo, tutta la classe ottiene la promozione, ad eccezione di Cardini (pare abbia sottratto una telecamera dell’Istituto, il che poi risulterà non vero). L’anziana ed un po’ svampita professoressa Serino ricompare (dimenticatasi della data degli scrutini, si era assentata senza avvertire nessuno). Vivaldi ha capito che la gentile Majello era innamorata di lui, ma lei rimane con marito e figlia, per cui ogni tardiva illusione cade nel nulla. Nell’edificio scolastico ormai vuoto sembra ancora sentirsi il ronzio e i voli della mosca imitati da Cardini.

Pubblicato da ilblogdeigenitoriefficaci

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